Popolazione di Roma (ca. 753–716 a.C.)

Popolazione di Roma (ca. 753–716 a.C.)

La Roma arcaica era una piccola città-stato, probabilmente con 1.000–5.000 abitanti al momento della fondazione.

Essa comprendeva clan patrizi, residenti plebei e un piccolo numero di schiavi o prigionieri di guerra.

Composizione della stratificazione sociale:

Patrizi: 50–100 capifamiglia delle principali gentes (formavano il primo Senato).

Plebei: la maggioranza della popolazione, composta soprattutto da piccoli agricoltori, artigiani e lavoratori.

Schiavi/prigionieri di guerra: una frazione minoritaria, solitamente integrata dopo razzie o conflitti con insediamenti vicini.

Le stime sulla popolazione sono molto approssimative, basate su indagini archeologiche del Palatino e delle colline circostanti e su estrapolazioni dalle dimensioni dell’insediamento.

Principali caratteristiche politiche

Sovrano fondatore e primo re:

Romolo è considerato sia il leggendario fondatore di Roma sia la sua prima autorità sovrana.

Sistema monarchico:

Roma era una monarchia, con Romolo che deteneva pieni poteri esecutivi, militari e religiosi (primo *imperium*).

Centralizzazione del potere:

Le decisioni erano concentrate interamente nelle mani del re; in questa fase non esistevano ancora meccanismi democratici formali.

Istituzioni dell’epoca

Senato:

Composto da 100–300 anziani (*patres*), per lo più capi delle principali famiglie (*gentes*).

Ruolo: organo consultivo del re, contribuiva all’organizzazione delle campagne militari e alla gestione degli affari civici primari.

Non ancora legislativo; non poteva opporsi o annullare le decisioni del re.

Assemblea popolare (*Comitia Curiata* / Assemblea delle Curie):

Organizzata in 30 *curiae*, che rappresentavano gruppi familiari o clan.

Ruolo: ratificava determinati decreti, principalmente per confermare formalmente le decisioni del re, concedere l’*imperium* e testimoniare adozioni o matrimoni.

Prima forma di partecipazione civica, ma non una democrazia.

Organizzazione militare:

L’esercito romano era inizialmente composto da tutti i cittadini maschi, organizzati per clan e guidati direttamente dal re.

Il servizio militare rappresentava sia un dovere civico sia la base della gerarchia sociale.

Gestione della *polis*

Fondazione e difesa urbana:

Romolo fondò la città sul Colle Palatino, organizzò le fortificazioni e definì i confini della città.

Divisione della popolazione:

Patrizi (famiglie dirigenti): detenevano il potere politico, formavano il Senato e controllavano i riti religiosi.

Plebei (popolo comune): inizialmente per lo più residenti senza proprietà terriera; avevano diritti politici limitati e erano soggetti all’autorità del re.

Risoluzione dei conflitti:

Gestita dal re; consigli informali e anziani fornivano pareri ma non limitavano la sua autorità.

Diritti e ruolo di Romolo

Imperium del re: Romolo deteneva il potere assoluto sulla legge, sul comando militare e sui riti religiosi.

Ruolo legislativo: emetteva decreti (*leges regiae*), in seguito codificati dai suoi successori.

Ruolo giudiziario: era il giudice supremo per le controversie civili e le questioni penali.

Comandante militare: guidava Roma in guerre e spedizioni; le decisioni su vita, morte e assegnazione delle terre spettavano a lui.

Principali beni prodotti

Produzione locale

Agricoltura (base dell’economia):
  1. Cereali: grano, orzo
  2. Legumi: lenticchie, fagioli
  3. Olive e uva (viticoltura e produzione d’olio agli inizi)
  4. Ortaggi, frutta, erbe
Allevamento:
  1. bovini
  2. ovini
  3. caprini
  4. suini
Arti e mestieri:
  1. ceramiche di base
  2. tessuti intrecciati
  3. utensili semplici
Beni destinati al commercio:
  1. Eccedenze di cereali (su piccola scala)
  2. Bestiame o carne conservata
  3. Ceramiche e manufatti semplici (di produzione locale)

Esportazioni

Probabili esportazioni verso gli insediamenti vicini del Lazio e dell’Etruria
  1. Città latine confinanti (Alba Longa, Tibur, Praeneste)
  2. Prime città etrusche (Veio, Tarquinia)
Natura delle esportazioni:
  1. principalmente baratto o scambio di doni; l’esportazione basata su un vero mercato era limitata.

Importazioni

Materie prime e beni specializzati non prodotti localmente:
  1. Metalli: ferro, bronzo (provenienti dall’Etruria o dalle colonie greche)
  2. Oggetti di lusso: ceramiche greche, ornamenti e vino
  3. Legname e altri materiali da costruzione (per fortificazioni)

Già nell’VIII secolo a.C., le città-stato greche fondavano colonie nell’Italia meridionale e in Sicilia (Magna Grecia), ad esempio Cuma, Napoli (Neapolis), Taranto.

Sistema di tassazione

Informale e rudimentale:

Roma non disponeva ancora di un sistema fiscale formalizzato come quello della successiva Repubblica o dell’Impero.

Il re poteva richiedere tributi, lavoro o servizio militare dalle comunità dipendenti o dai popoli conquistati.

La terra era per lo più sotto il controllo del re o delle famiglie patrizie; la redistribuzione era soggetta all’autorità reale.

Finanze

Valuta

  • A Roma non esisteva ancora una moneta coniata.
  • L’economia era in gran parte di sussistenza, basata sul baratto e sullo scambio reciproco.
  • Beni e servizi venivano scambiati direttamente: grano, bestiame, ceramiche, utensili e manodopera.

Mezzi di valore

  • La ricchezza e lo status erano misurati in:
  • Proprietà terriera (i patrizi controllavano i terreni più fertili)
  • Bestiame (bovini, ovini, caprini)
  • Bottino di guerra (ottenuto da razzie o conflitti)
  • La prima società romana si basava sul prestigio e sugli obblighi reciproci più che sul denaro contante.

Tributi e obblighi

  • Il re poteva imporre tributi, servizio militare o lavoro alla popolazione o alle comunità subordinate.
  • Questi 'pagamenti' avvenivano in natura, non in monete: grano, bestiame o altri beni.
  • I patrizi potevano redistribuire risorse ai clienti, formando il sistema cliente-padrone, che funzionava in parte come una primitiva rete economica.

Aste?...

In breve, questo periodo storico non può arricchire la nostra conoscenza delle aste dell’epoca, ma possiamo supporre che, in assenza di un sistema monetario, gli strumenti di mercato non includessero la definizione (di ciò che oggi chiamiamo asta); al contrario, lo scambio basato sul baratto determinava il flusso dei beni.

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