Roma, il contesto culturale che determinò il suo sistema di misura

Questo capitolo introduce il contesto culturale dell’antica Roma, che costituì la base per lo sviluppo del suo sistema di misurazione.

Il percorso di Roma verso la definizione degli standard di misura

Per stabilire degli standard sono necessarie alcune condizioni. Quali sono?

Se osserviamo le prime fasi della fondazione di Roma da una prospettiva storica globale, notiamo che non fu una delle culture più antiche del mondo. Questo fatto poteva addirittura rivelarsi vantaggioso (per Roma e i suoi abitanti dell’epoca), poiché alcuni elementi del meccanismo sociale erano già stati inventati, e Roma doveva solo adottarli e integrarli nel proprio sistema.

Dal punto di vista socio-culturale, le condizioni che portano a qualsiasi forma di standardizzazione derivano sempre dalle esigenze relazionali all’interno della società.

Cosa significa questo? Immaginiamo, per esempio, una scena con due famiglie vicine.

Pensate che abbiano bisogno di un sistema estremamente complesso per scambiarsi beni semplici, invece di effettuare scambi occasionali secondo la necessità?

Un altro esempio appare nel caso di una catena di operazioni commerciali. Un attore vende un prodotto a un vicino, il quale lo rivende a una terza persona, che a sua volta lo porta in un luogo più lontano per rivenderlo.

In quest’ultimo schema possiamo ricostruire le condizioni necessarie affinché il ciclo di vita di tale oggetto sia applicabile. Solo in questo tipo di dinamica nascono le condizioni per lo sviluppo di strumenti di mercato, portando alla nascita di misure, sistemi monetari, regole di accordo e una serie di meccanismi laterali che alimentano i processi di scambio e interazione all’interno di tale macchina sociale immaginata.

Cosa sappiamo sulle unità di misura nella Roma antica

I Romani adottarono diverse unità di misura greche.

Eccole: Digitus (dito), Pes (piede), Palma (palmo), Uncia (pollice), Cubit (cubito), Gradus (passo), Passus (doppio passo).

Queste unità furono prese dalle città-stato greche (poleis), riflettendo l’influenza della cultura e del commercio greci sulla società romana delle origini.

Con l’espansione di Roma, emersero variazioni regionali negli standard di misura (ad esempio: Pes Monetalis: circa 296 mm, usato in contesti monetari; Pes Drusianus: circa 333 mm, usato in alcune province, in particolare nella Germania Inferiore; Pes Atticus: circa 300 mm, usato in Attica). Queste variazioni erano influenzate dalle consuetudini locali, dalle esigenze pratiche e dall’integrazione di diverse culture all’interno dell’Impero romano in espansione.

Forse è il momento di rivelare i veri standard d’oro — o hai mai sentito da dove deriva il termine «gold standard»?

Abbiamo già trattato brevemente la prima Roma, ma qui è opportuno sottolineare il punto di svolta nell’istituzione delle condizioni che menzioniamo così spesso e che portarono alla standardizzazione vera e propria. E questo è rappresentato dalle famose e ben note Dodici Tavole di Roma.

Pur non essendo direttamente correlate, le Dodici Tavole costituiscono la pietra miliare iniziale di tutti gli sviluppi successivi di Roma, sia in ambito giuridico che culturale, inclusa l’unificazione delle unità di misura.

Sforzi formali di standardizzazione (circa I secolo a.C. – I secolo d.C.). Il ruolo dei magistrati e dei geometri fu stabilito nelle tavole menzionate, e nel corso dell’evoluzione venne presa la decisione di unificare le unità in uso. Essi utilizzavano strumenti come la groma, uno strumento di rilevamento, per stabilire misurazioni coerenti nella divisione delle terre e nelle costruzioni.

Elencando le unità standardizzate, possiamo creare un breve elenco: Pes (piede): circa 296 mm; Uncia (pollice): un dodicesimo di piede, circa 24,6 mm; Mille Passus (miglio): 1.000 passi, circa 1.480 metri; Actus: unità di superficie, 120 piedi per 120 piedi; Jugum: unità di misura agraria, circa 2.523 metri quadrati.

Se il nostro stimato lettore è interessato ad approfondire le Dodici Tavole di Roma, può visitare questo articolo...

Avevamo promesso di svelare l’origine dell’espressione «gold standard»?

Un giorno, un uomo si svegliò con un forte mal di testa. Forse aveva bevuto troppo la sera precedente, non lo sappiamo… ma l’imperatore Augusto fece erigere un monumento nel Foro Romano che segnava il punto di partenza di tutte le strade romane, simboleggiando la centralizzazione e la standardizzazione delle distanze in tutto l’impero.

Nel seguente schema puoi trovare le unità standardizzate romane relative al periodo dell’Impero Romano (prima della sua divisione).

Misure d’oro dell’Antica Roma
Nome dell’unità Equivalenza in metri Suddivisione Uso principale
Lunghezza, Piede romano (Pes) Circa 0,296 m Diviso in 12 uncia (pollici), ognuno di circa 24,6 mm Unità standard per le misurazioni di lunghezza in edilizia, divisione dei terreni e vita quotidiana.
Lunghezza, Miglio romano (Mille Passus) 1.000 passi, circa 1.480 metri - Unità standard per misurare le distanze sulle strade romane.
Peso, Libbra romana (Libra) Circa 0,3289 kg Suddivisione: divisa in 12 uncia (once), ognuna di circa 27,4 g Unità standard per le misurazioni di peso nel commercio e negli scambi.
Volume, Misura liquida romana (Sextarius) Circa 0,546 litri - Unità standard per la misurazione dei liquidi, equivalente a circa una pinta.

Sintesi delle unità di misura romane

Abbiamo elencato i principali elementi condizionali del sistema di misurazione romano e qui dovremmo riassumere le unità per mantenere la coerenza con il tema trattato nell’articolo.

Unità di misura romane: origini, sviluppo e applicazione
Nome dell’unità Origine Standardizzazione Applicazione Note
Pes (Piede romano) Il piede romano (pes) fu influenzato dalle misurazioni greche ed etrusche. Sotto l’imperatore Augusto, il pes monetalis fu standardizzato a circa 296 mm. Utilizzato in edilizia, nella misurazione dei terreni e nella vita quotidiana. Variazioni regionali: In alcune province, come la Germania Inferiore, veniva usato il pes Drusianus, che misurava circa 333 mm.
Uncia (Pollice o Oncia) Derivata dal piede romano, l’uncia rappresentava un dodicesimo di piede. Standardizzata a circa 24,6 mm. Utilizzata sia per misure di lunghezza che di peso. Eredità: Il termine inglese «inch» (pollice) deriva da uncia.
Mille Passus (Miglio romano) Il miglio romano si basava sulla distanza percorsa in 1.000 passi. Stabilito a 5.000 piedi romani, pari a circa 1.480 metri. Usato per misurare le distanze sulle strade romane. Eredità: L’attuale «mile» inglese deriva dal mille passus romano.
Jugum (Acri) Il jugum era un’unità di superficie. Definita come 240 × 120 piedi romani, circa 2.523 m². Utilizzata in agricoltura e nella distribuzione delle terre. Eredità: Il termine inglese «acre» deriva da jugum.
Libra (Libbra) La libbra romana (libra) era un’unità di peso. Stabilita a circa 328,9 grammi. Usata nel commercio e negli scambi. Eredità: L’abbreviazione «lb» per libbra deriva da libra.
Sextarius (Misura di liquidi) Il sextarius era un’unità di volume per liquidi. Definito come un sedicesimo di un’anfora, pari a circa 0,546 litri. Usato per misurare liquidi come vino e olio. -
Pertica (Asta del geometra) La pertica era un’asta di misurazione usata dai geometri romani. Tipicamente pari a 10 piedi romani, circa 2,96 metri. Utilizzata per rilievi catastali e costruzioni. -
Groma (Strumento di rilevamento) La groma era uno strumento di rilevamento romano. Progettata per garantire angoli retti nei rilievi topografici. Usata nella pianificazione e costruzione di strade e edifici. -

Abbiamo già sottolineato che la standardizzazione copre sempre il territorio in cui si estende l’autorità del sovrano. Ma cosa accade nei luoghi in cui esistono già standard locali? Le norme e i diritti sociali locali, insieme ai loro standard tradizionali, vengono completamente sostituiti dalle regole e norme imposte dal conquistatore (nel caso di stati sconfitti)?

Sembra quindi opportuno distogliere momentaneamente lo sguardo da Roma e rivolgerlo al Medio Oriente, oggi conosciuto come Israele, all’epoca della caduta del regno ebraico sotto il potere imperiale romano.

Per ulteriori approfondimenti sulle unità di misura romane, si consiglia: ROMAN SURVEYING (pubblicato originariamente come *Elementos de ingeniería romana* [Elementi di ingegneria romana], Atti del Congresso Europeo “Las obras públicas romanas” [Le opere pubbliche romane], ISBN 84-688-8190-2, pp. 25–68, Tarragona, 3–6 novembre 2004).

Sfortunatamente, questo lavoro non è disponibile gratuitamente, ma se siete interessati a una ricerca completa, raccomandiamo vivamente il libro: *Surveying Instruments of Greece and Rome* (M. J. T. Lewis, University of Hull).

Questo articolo fa parte di una pubblicazione di lettura lunga. [Vai alla versione completa →]

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